Studenti a teatro : «I Chiassosi» al festival Universcènes

Due recensioni del progetto 2022 della compagnia universitaria «I Chiassosi», con Focus Group di Marco Di Stefano e Le conseguenze del surriscaldamento globale di Giulia Lombezzi.

Mohamed Ala Ouannes (L2-LLCE)

Vorrei iniziare con una premessa: non sono un esperto di teatro, quindi non ho grandi conoscenze sulla recitazione, ma sono una persona molto critica e diretta nei confronti dell’arte. Ritengo che sia stato uno spettacolo organizzato bene.

Nella prima parte, con il testo Focus Group, è stato affrontato il tema del suicidio con comicità e l’ho trovata interessante soprattutto per come questo argomento delicato è stato presentato ed analizzato. Ho scelto l’aggettivo “delicato” proprio perché gli attori sono perlopiù studenti universitari e nel pubblico vi erano tanti giovani.

Inoltre, anche il modo in cui il consumismo viene introdotto fa riflettere molto. Un altro elemento che mi ha colpito è stata la naturalezza con cui il suicidio è stato messo in scena, a differenza di come lo si fa nella vita reale, dove forse non se ne parla abbastanza.

Nonostante molti attori non fossero italiani, penso che siano stati bravi e che la loro recitazione sia risultata fluida. Alcuni tra i vari interpreti erano alle prime armi e sono rimasto sorpreso dal lavoro che hanno fatto, per questo motivo mi complimento con loro.

Nina Venzac (L2-LLCE)

Ho assistito allo spettacolo teatrale della compagnia “I Chiassosi” alla Fabrique.
Due dei miei compagni di classe facevano parte degli attori e vederli recitare dei ruoli abbastanza difficili da interpretare è stato sorprendente, soprattutto perché solitamente si esprimono in modo diverso. L’evento è stato molto coinvolgente e per me è stata una bella opportunità poter vedere un’opera teatrale all’Università, in cui alcuni miei colleghi erano dei personaggi principali.
Era la prima volta che partecipavo ad uno spettacolo che affronta il tema del riscaldamento climatico (ne Le conseguenze del surriscaldamento globale) ed è stato impressionante e commovente, perché è un modo diverso di poterne parlare, un modo che tocca il pubblico. Inoltre, gli attori ci hanno dato la possibilità di riflettere sui vari punti di vista che possono esistere. 

Focus Group.
Finalmente un lavoro ben pagato, tranquillo. In fondo si tratta solo di indagini di mercato: un gruppo di persone sedute intorno a un tavolo che discutono davanti a una tazza di caffè o del tè freddo, qualche pizzetta… Invece no: l’azienda che lo ha appena assunto si occupa di indagini su prodotti molto particolari per clienti ancora più particolari. In una rapida quanto grottesca discesa agli inferi, tra segretarie indisciplinate e partecipanti poco collaborativi, Carlo dovrà decidere se soccombere o dimostrare a se stesso e agli altri di essere nato per questo incarico. Anche a costo della propria anima. E di qualche danno collaterale.

Le conseguenze del surriscaldamento globale
Un appartamento di città. Due genitori, una figlia adolescente e il caldo, un caldo invadente come un quarto personaggio, un caldo nefasto che fiacca gli spiriti e preannuncia l’apocalisse. In questo panorama pre-catastrofico s’instaura la dittatura ambientalista di Olivia, diciassettenne che ha ribaltato lo stile di vita dei genitori per ridurre l’impronta ecologica famigliare. Carla e Renato soffocano sotto il peso di rinunce ogni giorno più radicali, che culminano con la decisione, da parte di Olivia, di non viaggiare più in aereo. La tensione sfocia in un litigio spietato, dove ognuno svelerà fino in fondo da che parte sta. Carla e Renato dovranno scegliere fra la stima della figlia e la propria libera soggettività, domandandosi, in un crescendo di tragicomici conflitti, quale sia il loro ruolo nel mondo. Qual è il limite dell’empatia? Come si misura un senso di colpa? Non l’ho ancora capito, e quindi ho scritto questa storia.