Roberto Calasso, un colosso della letteratura italiana e europea

Lo scrittore ed editore è morto a Milano all’età di 80 anni (1941-2021).
Fu l’autore di saggi come L’impuro folle (1974), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), I quarantanove gradini (1991), La Folie Baudelaire (2008), Il cacciatore celeste (2016) e L’innominabile attuale (2017), e fu l’araldo della distruzione delle torri del World Trade Center.
Riuscì a combinare le attività di romanziere, critico ed editore come forse nessun altro aveva fatto in un’Italia pur ricca di maestri dell’editoria.
Tra i romanzi, spiccano particolarmente La rovina di Kasch (1983), Ka (1996) e l’ultimo L’ardore (2010), tradotti in francese da Jean-Paul Manganaro (peraltro traduttore di quasi tutti i libri dell’autore).


Nel 1962 entra nella casa editrice milanese Adelphi, che dirige con vari titoli per mezzo secolo a partire dal 1971. Fu Roberto Bazlen (1902-1965) a mandarlo lì, e Calasso vi pubblicò i suoi scritti dopo la morte di Bazlen (anche Balzen è stato sia un critico singolare che una figura letteraria, l’eroe del romanzo di Daniele del Giudice del 1983, Lo stadio di Wimbledon). Una notevole erudizione aveva legato i due uomini, sia in materia di romanzi che per la saggistica.

Incontro con l’autore e editore su France Culture (2013)

Presentazione dell’opera di Roberto Calasso

Roberto Calasso: memoria, editoria, scrittura (su YT)