Famiglia e altri

Il libro di Elena Rui, La famiglia degli altri (uscito a inizio 2021 presso l’editrice Garzanti) racconta la storia di una donna: avendo deciso di non conformarsi, Marta ha costruito una famiglia nella quale la libertà di ognuno è la prima regola da rispettare.

È ovvio: le convenzioni sociali hanno la loro utilità, perché offrono un rifugio sicuro quando si tentenna per sapere che cosa fare. È così che Marta, a 34 anni, ha scelto di andare controcorrente e di non seguire i dettami della società, costruendosi con il compagno (Antoine) una coppia che va all’incontro delle convenzioni. A unire i due c’è il progetto di seguire le orme di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir (la coppia “aperta” per eccellenza). Ispirandosi in buona parte ai due intellettuali parigini, Marta e Antoine pensano che l’amore sia la forma di libertà più adatta e che non deve conoscere costrizioni. Il rapporto di coppia impegna dunque una fiducia reciproca, senza esclusività, in una comunione intellettuale che sia ad ogni prova.
Ed ecco: Marta è convinta delle proprie scelte, ma quando la morte improvvisa della nonna (Ada) la costringe a lasciare la città dove vive e lavora (Parigi) per tornare nella sua natìa Padova, le fondamenta del suo sistema di pensiero entrano in forse. Presto, fra le cortesie richieste dalla circostanza, Marta si troverà a dover fare i conti con una realtà di segreti sepolti sotto l’apparenza di un certo perbenismo. Quei segreti faranno vacillare le sue certezze quando si accorgerà che non esistono delle famiglie ideali (poiché ogni famiglia è imperfetta, a modo suo).

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Complottismi, plot e metaplot

Complottismo: « Tendenza a vedere complotti dappertutto, anche senza fondamento, che spesso si manifesta come fissazione e mania » (definizione secondo il sito de La Repubblica – NB : c’è un altro significato : « Tendenza a progettare complotti e cospirazioni ») La parola è in voga.
plot « (s. ingl. – pl. plots, usato in ital. al masch.) Anglicismo adoperato talvolta nel linguaggio della critica letteraria o cinematografica per indicare la trama, l’intreccio di un romanzo, di un racconto, di un film, ossia l’elaborazione, da parte dell’autore, del materiale narrativo. » (Enciclopedia Treccani)
Metaplot: è la trama generale che lega insieme gli eventi nella continuità ufficiale di un gioco di ruolo. (Wikipedia)

Oggi più che mai, e in realtà da tempo (l’11 settembre 2001 è già lontano vent’anni), delle voci enunciano (e altre denunciano) dei complotti orditi in ambienti vari. I detti ambienti sono in generale specialmente « politici » o « economici » (con gruppi d’influenza più o meno importanti e spesso opachi per la gente comune).
Che udito dare a queste voci ? Dopo tutto, l’ambiente della « politica » e di sua sorella l’economia non è un terreno molto… sano. Come si sente dire a volte da alcuni (e spesso chi si esprime si becca allora qualificativi spreggianti), questi terreni (politica, economia) sono purtroppo torbidi. Tali ambienti sono infatti luoghi di potere, e qualsiasi sia il potere, è potenzialmente problematico, per non dire altro. Infatti, basta leggere alcuni libri per constatarlo e rifletterci: 1984 dell’irlandese George Orwell; Мы (Noi) del russo Evgenij Ivanovič Zamjatin; oppure, per l’Italia, Petrolio di Pier Paolo Pasolini (fra i titoli possibili e istruttivi). Tali finzioni sono delle denunce chiare dei lati mefitici del potere, il quale può certo essere anche « bene intenzionato » all’origine, ma la Storia insegna che le buone intenzioni dei potenti non durano a lungo.

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DanteDì : che è ?

Nell’autunno 2019, il governo italiano aveva fissato la data per festeggiare il 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri (1321) al 25 marzo 2020. Poi, si sa che per via della famigerata pandemia… tutto si è fermato (non solo le manifestazioni dantesche !)

E ora eccoci alla fine marzo 2021, ma il contesto non è molto cambiato (un poco, sì, ma in sostanza, no). Comunque, in Italia e in vari paesi le iniziative fioriscono per fare onore al poeta e alla sua opera. All’inizio era stato previsto di celebrare la nascita del poeta toscano, ma essa rimane ancora incerta (solo l’anno, 1265, è sicuro) : si sa soltanto che venne battezzato in marzo del 1266 (quindi un anno dopo la nascita). Un’ipotesi fornita da un passo della sua Commedia (o Comedia, secondo la grafia dell’epoca) lo fa nascere tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 : è nel canto XXII del Paradiso (la terza cantica) che Dante accenna a « quand’ io senti’ di prima l’aere tosco » (sono i versi 114-117 del canto), cioè alla sua nascita (in sostanza : « quando respirai per la prima volta l’aria toscana »).

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